Industria 4.0 e IoT come tecnologia abilitante

Lug 18, 2022 | MANUTENZIONE PREDITTIVA

Tempo di lettura: 4 minuti

Oggi si parla spesso di IoT e di Industria 4.0, ma per capire il legame profondo tra questi temi ed apprezzare le nuove tecnologie legate al mondo dell’industria è importante fare un passo indietro e ripercorrere l’evoluzione (e rivoluzione) che negli anni ha travolto questo settore. 

Il grande mix di tecnologie che riguardano l’automazione e l’interconnessione tipiche delle industrie moderne sono figlie di un’evoluzione non solo tecnologica, ma anche culturale che coinvolge in profondità il settore produttivo in tutte le sue forme introducendo nuovi concept strategici e di sviluppo all’insegna di una trasformazione digitale sempre più spesso sinonimo di disruption. 

Quel suffisso 4.0 rimanda alle tappe di un’evoluzione estremamente precisa. Dall’introduzione della macchina a vapore nel 1700, all’uso sempre più diffuso dell’informatizzazione, alla digitalizzazione e all’automazione che caratterizzano le Smart Industry moderne. 

 

Le tappe della rivoluzione industriale

 

Facciamo un brevissimo excursus per capire come siamo arrivati all’industria 4.0 : 

 

Industria 1.0 – Si inizia a parlare della prima rivoluzione industriale verso la fine del 1700, un periodo corrispondente all’invenzione del primo telaio meccanico e della macchina a vapore. Le fabbriche possono finalmente abbandonare mulini e iniziare a parlare di un nuovo concetto di “energia” molto più efficiente rispetto a quelli utilizzati nei secoli precedenti. L’introduzione della meccanizzazione della produzione permette di raggiungere una velocità e potenza impensabile fino a quel momento. 

Industria 2.0 – Ulteriore grande spinta alla meccanizzazione si ha circa 100 anni dopo, verso la fine del 1880 con la seconda rivoluzione industriale (industria 2.0): l’invenzione dell’elettricità prima e l’introduzione del petrolio poi, permettono al settore industriale di incrementare ulteriormente il livello di meccanizzazione e aumentare velocità, quantità e qualità della produzione. In questi anni vede la luce la prima catena di montaggio, la grande novità ispirata da Henry Ford, fondatore dell’omonima casa automobilistica e leggendario pronunciatore della celebre frase: “C’è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. È grazie a queste innovazioni, infatti, che si inaugura l’era della produzione di massa. 

Industria 3.0 – A distanza di circa un altro secolo la terza rivoluzione industriale (industria 3.0) sancisce l’ingresso in fabbrica dell’ICT di prima generazione: informatica ed elettronica si diffondono rapidamente e vanno ad incrementare in modo straordinario i livelli di automazione sia in ambito produttivo, sia (soprattutto) organizzativo. Si avviano nuovi processi all’insegna della progressiva digitalizzazione che diversificano e agevolano il lavoro delle persone migliorando sempre di più la qualità della produzione. 

Industria 4.0 – I tempi si accorciano, e non serve aspettare molto per intravedere la quarta rivoluzione industriale che si paleserà nei primi decenni del nuovo millennio. La tecnologia è sempre più fondamentale e pervasiva, un mix tecnologico di robotica, sensoristica, connessione e programmazione, rappresenta una nuova rivoluzione rispetto al modo di produrre e di organizzare il lavoro. L’industria 4.0 è infatti caratterizzata dal concetto di “intelligenza”: macchinari intelligenti e sensori intelligenti, risultato dell’integrazione tra sensori e funzionalità di elaborazione e comunicazione, capaci di produrre informazioni precise e significative, e di elaborarle nel loro contesto monitorando l’ambiente circostante ed automatizzando i processi produttivi. Queste sono le Smart Factory 

 

Piano Transizione 4.0: agevolazioni e tecnologie abilitanti

 

Gli anni dell’industria 4.0 corrispondono al periodo in cui il mondo sta prendendo consapevolezza della necessità di rivolgersi verso energie green, guardare alla sostenibilità per preservare il territorio e migliorare la qualità di vita di tutti noi. 

Il termine “Industria 4.0” è stato usato per la prima volta nel 2011 alla Fiera di Hannover, in Germania, come ipotesi di progetto di un gruppo di lavoro che l’anno successivo ha presentato al governo tedesco una serie di raccomandazioni per l’implementazione del Piano Industria 4.0. Alla fiera successiva nel 2013 è stato diffuso il report finale con una previsione degli investimenti necessari rispetto ad infrastrutture, scuole, sistemi energetici, enti di ricerca e aziende per ammodernare il sistema produttivo tedesco e riportare la manifattura tedesca ai vertici mondiali. Lo stesso modello è stato fonte di ispirazione per tutti gli altri Paesi tra cui l’Italia che nel settembre 2016 ha presentato il proprio Piano Nazionale Industria 4.0, una serie di misure per favorire gli investimenti per l’innovazione e la competitività. 

Nel 2021 il Mise ha poi dato vita al Piano Transizione 4.0 che incentiva l’innovazione concedendo agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali, per il momento da utilizzare esclusivamente in compensazione. 

Il Piano Transizione 4.0 è la nuova strategia industriale del nostro Paese, erede del vecchio piano “Industria 4.0” definito successivamente “Impresa 4.0”, che trae vantaggio dalle risorse che l’Europa ha stanziato attraverso il Recovery Fund. L’obiettivo del nuovo piano è quello di aiutare le imprese per incentivare gli investimenti in innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e per le attività di design e ideazione estetica. Transizione 4.0 punta ad offrire quindi un sostegno concreto alle aziende, incentivandole ad investire e seguire la via dell’innovazione digitale. 

 

IOT, Piano Transizione 4.0 ed il ruolo di Keplero

 

Secondo il Boston Consulting Group tra le innovazioni dell’ultimo periodo sono 9 le tecnologie abilitanti dell’industria 4.0. Molte di queste non sono di per sé delle novità e sono già in uso nelle industrie, ma in questo nuovo scenario, interconnesse tra loro, si crea un sistema di alto livello in grado di superare tutti i limiti che ognuna singolarmente può avere: 

  • Big Data Analytics; 
  • Robot autonomi; 
  • Sistemi di simulazione (ad esempio la simulazione 3D); 
  • Integrazione orizzontale e verticale degli attori del processo produttivo;
  • Tecnologia IoT applicata ai macchinari; 
  • Cybersecurity; 
  • Cloud Computing; 
  • Realtà Aumentata; 
  • Additive Manufacturing. 

Come si evince da questa lista completa, in questo nuovo panorama industriale le tecnologie IoT ed Industrial IoT prendono sempre più piede come abilitanti dell’industria 4.0, fondamentali per portare il richiesto livello di innovazione nelle aziende. 

La soluzione Industrial IoT Keplero risponde perfettamente agli obiettivi previsti dal Piano Transizione 4.0 in tema di innovazione digitale, configurandosi come un bene strumentale immateriale 4.0 su cui poter investire per ottenere il credito di imposta e avviare il processo di Digital Transformation. 

Facciamo un passo indietro e vediamo cos’è keplero e cosa permette di fare.  

Keplero è una soluzione IIOT che aiuta le aziende a gestire processi event driven per attività di monitoraggio, analisi real-time, manutenzione predittiva ma anche analitiche su dati storicizzati. La soluzione Industrial IoT è in grado di acquisire dati in tempo reale grazie a sensori posizionati sui macchinari o nell’ambiente circostante. Si tratta di una soluzione in grado di rispondere non solo alle esigenze tipicamente legate al mondo dell’IIOT (monitoraggio e controllo da remoto, analisi real time) ma consente l’apertura verso nuovi modelli di business grazie a 

  • funzionalità di (advanced) analytics  
  • machine learning  
  • analisi predittive 
  • processi di Decision Automation 
  • definizione di scenari what/if.  

Tutto questo permette al business di fare scelte più consapevoli fin dalle prime fasi di sviluppo dei processi.    

Vediamo nello specifico perché Keplero rientra nella categoria dei beni strumentali immateriali 4.0 (Allegato B, legge 11 dicembre 2016 n. 232, come integrato dall’articolo 1, comma 32 della legge 27 dicembre 2017, n. 205). Di seguito una tabella con le caratteristiche richieste per i beni immateriali dal piano industria 4.0 ai quali Keplero fa fronte:  

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