Transizione 4.0: la strategia per imprese più smart e green
Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 offre un sostegno concreto per risollevare le imprese italiane, duramente messe alla prova dalla pandemia di Covid-19, incentivandole ad investire e dare più importanza all’innovazione e alla sostenibilità ambientale.
Innovazione e sostenibilità ambientale; su queste si sono accesi i riflettori della nuova strategia industriale che ha coinvolto il nostro Paese. Con la pandemia, anche i più restii alla digitalizzazione si sono resi conto di come la tecnologia sia fondamentale per permettere alle aziende di sopravvivere.
Da Industria 4.0 a Transizione 4.0; per fronteggiare la crisi ed incentivare le imprese ad investire nell’innovazione e nella sostenibilità, viene adottato un nuovo Piano Nazionale per l’anno 2021 che stanzia circa 24 miliardi di euro. Il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli dichiara:
“Il nuovo Piano Nazionale 4.0 è il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano”
Gli obiettivi di Transizione 4.0
Qual è l’obiettivo di Transizione 4.0? L’obiettivo del nuovo Piano è far sì che l’attuale momento di crisi non impedisca alle aziende di digitalizzarsi. Il Ministero dello Sviluppo Economico si schiera al fianco di tutte quelle imprese, in modo particolare le PMI, che vorrebbero intraprendere la via dell’innovazione digitale, ma che a causa della pandemia hanno timore e difficoltà ad investire. Parliamo di incentivi 4.0 e valgono per tutti gli investimenti effettuati nell’arco temporale novembre 2020 – giugno 2023. La misura prescelta per il nuovo piano nazionale Transizione 4.0 è quella del credito di imposta.
A godere del Piano Transizione 4.0 sono tutte quelle imprese italiane intenzionate ad investire nel territorio italiano. Ma a quali risorse sono destinate gli incentivi 4.0? Per investimenti in beni strumentali, per ricerca, sviluppo, innovazione e design e per la formazione 4.0.
Il credito di imposta in beni strumentali è utile a sostenere e spingere le imprese a fare investimenti in nuovi beni strumentali, e a favorire il processo di innovazione tecnologica delle industrie.
Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 per il 2021 prevede anche un credito di imposta specifico per i beni intangibili, in modo particolare i software. Come emerge però dagli studi svolti dal Ministero dello Sviluppo Economico, questi incentivi fino a questo momento sono stati sfruttati soprattutto dalle medie e grandi imprese, motivo per cui l’intenzione è ridurre il gap digitale delle PMI.
Altro tema importante è quello della ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica e design. Questo credito di imposta cerca, infatti, di orientare le scelte delle imprese in questo campo per far sì che le aziende siano competitive sul mercato, scelgano le nuove tecnologie e adottino politiche green.
Perché scegliere di investire nel settore HiTech?
Fare investimenti nel digitale, scegliere l’intelligenza artificiale e piattaforme IoT a supporto delle proprie attività significa aumentare la produttività, la flessibilità, rendere i servizi più efficienti, ridurre il time to market e i costi del ciclo produttivo. Affidarsi ai professionisti del settore digitale rappresenta un grande vantaggio competitivo per le aziende che possono ridurre gli errori dovuti alle procedure manuali e godere anche di attività di monitoraggio in tempo reale del proprio ciclo produttivo.
Con la trasformazione digitale e con le continue innovazioni, le aziende hanno bisogno di poter formare adeguatamente i propri dipendenti. Per questo, Transizione 4.0 punta a favorire le spese nella formazione 4.0 in materie tecniche, scientifiche, digitali ecc. Si tratta, quindi, di formare i dipendenti sulle nuove tecnologie e su tutto il processo di trasformazione tecnologica che coinvolge le imprese. Questo bonus è rivolto, quindi, a tutte quelle imprese che investono per apprendere nuove conoscenze e rafforzare quelle che già hanno in tema HiTech.
La nuova strategia industriale pone l’attenzione anche sui Competence Center e sugli Innovation Hub. Si punta cioè a realizzare dei centri a livello nazionale riguardanti le nuove tecnologie, in settori come l’intelligenza artificiale, la sicurezza informatica e la blockchain.
Transizione 4.0 rappresenta, quindi, una grande opportunità e allo stesso tempo una sfida per tutte quelle aziende che fanno ancora fatica o sono titubanti, complice anche l’attuale condizione economica-sanitaria, ad inserire le nuove tecnologie nei propri processi produttivi ed investire nella ricerca e nello sviluppo.
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Perché accedere al nuovo Piano Transizione 4.0?
Transizione 4.0 è il nuovo Piano Nazionale che ti dà un aiuto concreto per tutti gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, design e formazione 4.0. Ma cosa rientra in Transizione 4.0? Come ottenere le agevolazioni? Proprio per questo abbiamo preparato una guida pratica per capire meglio alcuni elementi legati alla fiscalità e scoprire come Keplero rientra nei beni strumentali immateriali 4.0.