Transizione 4.0: cos’è e come funziona
Il Piano Transizione 4.0 è la nuova strategia industriale del nostro Paese, erede del vecchio piano “Industria 4.0” definito successivamente “Impresa 4.0”, che trae vantaggio dalle risorse che l’Europa ha stanziato attraverso il Recovery Fund.
Come funziona Transizione 4.0
Con Transizione 4.0 si dice addio al Super Ammortamento e all’Iper Ammortamento. L’Iper Ammortamento, così come il Super Ammortamento, era un’agevolazione che permetteva di maggiorare il costo di acquisizione di beni strumentali acquistati per trasformare l’impresa in chiave tecnologica e digitale 4.0, così da abbattere ulteriormente la base imponibili ai fini delle imposte sul reddito delle società. La nuova misura prescelta è il credito di imposta.
Nel nuovo piano Transizione 4.0 le agevolazioni sono rivolte ad investimenti relativi all’innovazione tecnologica che si può tradurre in investimenti per beni materiali e immateriali. Rispetto ai piani precedenti cambiano però le percentuali delle aliquote che sono aumentate e diminuiscono i tempi di fruizione dei crediti.
Il Piano Transizione 4.0 è rivolto a tutte le imprese che si trovano nel territorio italiano, intenzionate ad investire in beni strumentali, senza vincoli sul settore economico, dimensione, forma giuridica, regime contabile e sistema di determinazione fiscale del reddito. Sono escluse le imprese coinvolte in procedure concorsuali o soggette a sanzioni interdittive.
Cosa rientra in Transizione 4.0?
La nuova strategia industriale prevede agevolazioni per gli investimenti in:
- Beni strumentali materiali e immateriali: gli incentivi per i beni strumentali rappresentano un aiuto concreto per le imprese intenzionate ad investire in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica dei processi produttivi.
- Ricerca e sviluppo, innovazione e design: stimolare la spesa privata in ricerca, sviluppo, innovazione e design per sostenere la competitività delle imprese e incentivarne i processi di transizione digitale, nell’ambito dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale.
- Formazione 4.0: stimolare gli investimenti nella formazione del personale sulle materie aventi ad oggetto le tecnologie rilevanti per la trasformazione digitale delle imprese. Gli argomenti di interesse riguardano i big data e le analisi dei dati, l’IoT, la sicurezza informatica, l’intelligenza artificiale, la robotica, l’augmented reality (AR) ecc.
Nel nostro articolo cercheremo di fare chiarezza in particolare sull’acquisto dei beni strumentali 4.0, materiali e immateriali.
Beni strumentali materiali 4.0
Per accedere alle agevolazioni, il MISE stabilisce che i beni strumentali materiali 4.0 acquistati devono rispettare specifici requisiti (Allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 -ex Iper ammortamento):
- Controllo per mezzo di CNC o PLC
- Interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica;
- integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/con altre macchine del ciclo produttivo;
- interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva;
- rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza
Inoltre, i macchinari devono presentare almeno due dei presenti requisiti:
- Sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- Monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
- Caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo
- Dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti
- Filtri e sistemi di trattamento e recupero di acqua, aria, olio, sostanze chimiche e organiche, polveri con sistemi di segnalazione dell’efficienza filtrante e della presenza di anomalie o sostanze aliene al processo o pericolose, integrate con il sistema di fabbrica e in grado di avvisare gli operatori e/o di fermare le attività di macchine e impianti.
Beni strumentali immateriali 4.0
Per beni strumentali immateriali 4.0 facciamo riferimento, ad esempio, a software per la progettazione e la ri-progettazione dei sistemi produttivi che prendono in considerazione i flussi dei materiali e delle informazioni; soluzioni e applicazioni per il monitoraggio e controllo delle condizioni di lavoro delle macchine e dei sistemi di produzione ecc. Nel 2021 il credito di imposta per questi beni è del 20% del costo con una spesa massima di un milione di euro.
I vantaggi di Transizione 4.0
Fare investimenti nel digitale, scegliere l’intelligenza artificiale e piattaforme IoT a supporto delle proprie attività significa riuscire ad incrementare la produttività, la flessibilità, rendere i servizi più efficienti, diminuire il time to market e i costi del ciclo produttivo. Affidarsi ai professionisti del settore digitale rappresenta un grande vantaggio competitivo per le aziende che possono così ridurre gli errori dovuti alle procedure manuali e godere anche di attività di monitoraggio in tempo reale delle proprie attività produttive.
Le agevolazioni previste dalla nuova strategia industriale rappresentano, quindi, una grande opportunità e allo stesso tempo una sfida per tutte quelle aziende che fanno ancora fatica o sono titubanti ad inserire le nuove tecnologie nei propri processi produttivi ed investire nella ricerca e nello sviluppo.
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Perché accedere al nuovo Piano Transizione 4.0?
Transizione 4.0 è il nuovo Piano Nazionale che ti dà un aiuto concreto per tutti gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo, design e formazione 4.0. Ma cosa rientra in Transizione 4.0? Come ottenere le agevolazioni? Proprio per questo abbiamo preparato una guida pratica per capire meglio alcuni elementi legati alla fiscalità e scoprire come Keplero rientra nei beni strumentali immateriali 4.0.