Integrazione: parola d’ordine dell’Industria 4.0

Mag 13, 2021 | MANUTENZIONE PREDITTIVA

Tempo di lettura: 3 minuti

Da un’integrazione minima ad un’integrazione smart con le nuove tecnologie IoT per fabbriche sempre più connesse. L’integrazione orizzontale e verticale permette di ampliare le dimensioni aziendali, ridurre i costi di produzione e raggiungere più clienti.

Le tecnologie digitali stanno ridisegnando i processi produttivi in ottica smart. Ma quali sono le tecnologie responsabili di questa ondata di novità? Abbiamo già parlato dell’importanza dell’Industrial IoT nella Smart Manufacturing, ma non è l’unico motore a spingere il settore industriale verso la creazione di fabbriche intelligenti e automatizzate. Entra in gioco, infatti, anche un approccio metodologico: l’integrazione orizzontale e verticale.

Il concetto di integrazione, però, non è nuovo per le aziende. Prima dello sviluppo dell’Industria 4.0, infatti, i processi produttivi tendevano già ad integrarsi ma in modo più o meno efficace. Oggi, grazie alle nuove tecnologie digitali (IoT, sensori intelligenti, machine learning ecc.)  assistiamo ad un’evoluzione del concetto di integrazione che diventa più smart. Ma vediamo meglio che cosa intendiamo per integrazione orizzontale e verticale.

Fabbriche più competitive con l’integrazione orizzontale

Con l’integrazione orizzontale andiamo incontro ad un nuovo modo di pensare la fabbrica in cui vige soltanto una regola: essere connessi! L’integrazione orizzontale indica la volontà di un’azienda di ampliare il proprio approccio al mercato acquisendo nuovi prodotti, asset o anche interi rami d’azienda. Le aziende che decidono di integrarsi orizzontalmente, infatti, ampliano la propria attività a risorse e processi produttivi simili al proprio settore. Qual è l’obiettivo? Essere più competitivi sia dal punto di vista economico (economie di scala) sia dal punto di vista di approccio strategico ai mercati di riferimento. Aggiungendo, ad esempio, nuovi prodotti rispetto a quelli abitualmente offerti, si acquista maggior potere sul mercato e si contrasta la concorrenza nel proprio settore.

Un approccio di raccolta e integrazione dati supportato da tecniche di data quality e da piattaforme Big Data consentono una veloce ed efficace connessione e integrazione.

Integrazione verticale: quali sono i vantaggi?

Le aziende tendono ad integrare tutte le fasi del processo produttivo, quindi tutti quei passaggi che dalla progettazione del prodotto permettono di arrivare alla sua realizzazione finale fino al processo di distribuzione e vendita. Alla base di questa integrazione troviamo i sistemi ERP che hanno integrato sempre di più le varie aree aziendali.

Il salto qualitativo è avvenuto prima con le tecnologie RFID e IoT e ora con le tecniche di machine learning; grazie a questo ora possiamo parlare di integrazione automatizzata che rende i processi produttivi veloci, ricchi di dati ma soprattutto reattivi. Con i sensori intelligenti, infatti, una grande quantità di informazioni viaggia in tempo reale per segnalare, ad esempio, ad un fornitore l’esigenza di materie prime o all’azienda interventi di manutenzione in modo tale da intervenire tempestivamente, diminuendo così i tempi di fermo macchina. I dati provenienti da più dispositivi IoT e macchinari vengono raccolti e analizzati in real time per creare valore in modo semplice e veloce. Con l’integrazione verticale, quindi, tutto viene collegato in tempo reale, dalle fabbriche ai fornitori ai distributori ecc. Siamo di fronte ad un grande network che coinvolge una pluralità di attori. Le nuove tecnologie digitali facilitano così l’integrazione verticale rendendola migliore.

Perché è così importante l’integrazione verticale? Connettere tutti i livelli, dalla produzione, alla ricerca e sviluppo, al marketing ecc., è fondamentale per permettere all’azienda di portare avanti con successo i propri processi di business, evitare che si “paralizzi” e che rimanga indietro rispetto ai competitors.

L’integrazione verticale, inoltre, permette di migliorare il rapporto con i vari stakeholders, che siano azionisti, fornitori, dipendenti, clienti ecc.. Il maggior controllo dei processi, perciò della vita aziendale, aumenta in modo significativo la capacità di dialogo (ad esempio un’attenta pianificazione porta ad anticipare le richieste ai fornitori per ottenere prezzi migliori e tempi di consegna sostenibili) e di comunicazione (ad esempio verso gli azionisti o verso i dipendenti).

La digitalizzazione ha semplificato i processi produttivi e ha migliorato l’integrazione aziendale, creando un ambiente maggiormente connesso e collaborativo. Tutto tende ad integrarsi: persone, prodotti, macchinari, impianti ecc. Si forma un unico “mondo” in cui tutto è connesso e comunica. La sorgente di dati che si ottiene favorisce la scelta di decisioni aziendali più consapevoli e strategiche.

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